RisVolta, MARE e Cascina Burattana: tre esempi tutti italiani di innovazione ambientale, economica e sociale.

3 Storie. 3 respiri del cambiamento come li ha definiti Francesco Damiani, già Presidente del Comitato Pavese per l’UNICEF e moderatore dell’incontro voluto e curato da Milli Protti per la Onlus Magia Verde, fondata nel 2003 da Maria Pia Macchi con l’intento di promuovere un modello di cooperazione e interscambio culturale tra Italia e India. L’obiettivo? Valorizzare le tradizioni come veicolo di conoscenza ed educare all’uso ecosostenibile delle risorse naturali per migliorare la qualità della vita e le condizioni di salute nelle aree rurali.

Le idee portate da Magia Verde al Festival della sostenibilità di Pavia hanno radice nell’etnobotanica popolare e nella scienza: l’intelligenza e la sensibilità umana sono oggi capaci di proporre modelli di sostenibilità innovativi sorretti dalla tecnologia ed ispirati al regno vegetale, per affrontare con consapevolezza le sfide del nostro tempo sul piano materiale, umano e spirituale.

Matteo Di Mattei, esperto di Agricoltura Biodinamica e fondatore della cooperativa sociale presso la Cascina Burattana di Busto Arsizio, produce frutta e verdura e con sua moglie promuove l’inserimento comunitario e lavorativo di persone con difficoltà sociale. Inoltre, attraverso le competenze e le professionalità dei propri soci, la cooperativa svolge regolarmente attività di divulgazione e formazione su tematiche legate al benessere umano. “Un progetto davvero Sostenibile deve poter crescere intorno ad un idea, non a delle persone. Chi fa parte del progetto, deve poter trarre beneficio dalla partecipazione ad esso, crescendo umanamente e socialmente”.

Gabriele Porrati, presidente dell’ Associazione Cambiamo e promotore del progetto “MARE – Modello Alimentare REsiliente” spiega i passaggi chiave di un progetto innovativo nella logica di economia circolare e decarbonizzazione. L’idea è quella di allevare e nutrire larve di ditteri con scarti vegetali (umido, scarti dei supermercati) per costituire foraggio ricco di proteine da utilizzare per l’allevamento di pesce d’acqua dolce in vasca. Grazie alla coltivazione idroponica poi, le deiezioni animali passeranno da essere un problema ad essere fertilizzante per la crescita ed il vigore di specie orticole, chiudendo il cerchio di una perfetta simbiosi tra pesci e piante. “Il sogno è che presto si possano installare dei kit di quartiere per evitare di spendere nello smaltimento dei rifiuti organici e cominciare ad utilizzare gli scarti organici a km zero come prima risorsa per dar vita a questa economia circolare”.

Mirko Granata, botanico e dottore di ricerca dell’Univerità degli studi di Pavia, portavoce della innovativa tecnologia “RisVolta” – energia elettrica dalle piante è raggiante: il progetto ha vinto il secondo premio della critica ad EuroFlora 2018 ed ha ottenuto un finanziamento dal Comune di Pavia per “Voltaplant Greenlight”, la start-up pronta a rivoluzionare il mercato del light design. Ma come può una pianta generare energia? Ce lo spiega Marco Mancuso in una bella intervista al team di “RisVolta”, che trovate QUI. “Il processo biochimico sfruttato dal progetto risVolta è la degradazione dello zucchero e dei suoi derivati da parte della flora microbica presente naturalmente nel suolo. Quest’ultimo provoca il rilascio di cariche elettriche nel suolo, che vengono utilizzate sotto forma energia per accendere un LED”.

Abbiamo 3 decenni per invertire la tendenza seguendo questi e tanti altri esempi che risvegliano la relazione tra Noi e l’Ambiente per vivere in armonia con il nostro pianeta. E’ vero che il cambiamento è già in atto, ma il tempo stinge.

Il treno passa una volta sola e non aspetta: ognuno di noi può fare la differenza incarnando l’umanità con le scelte di tutti i giorni.