E’ l’8 Gennaio 2021 e da una settimana mi dedico a denunciare l’abbattimento di 53 alberi sani nel cuore di Vieste e del Parco del Gargano quando ricevo il primo messaggio da parte di Angela:

” Sono rimasta colpita dal tuo post sugli alberi a Vieste pensando che uno scempio simile potrebbe accadere nel mio paese, cosa possiamo fare?”.

Angela è preoccupata nonostante non ci siano rischi imminenti, così decidiamo di inserire la sua segnalazione nella sezione CAUSE del sito per monitorarne gli sviluppi.

Lo scorso giugno, si creano finalmente le condizioni per fare un sopralluogo.

Il Parco dei Caduti di Fagnano Olona, immediatamente prossimo al suo cimitero, ospita un monumento che risulta un raro esempio in Italia, poichè pensato sin da progetto con una “quinta scenica” costituita da alberi secolari (1917) che ora, con il progetto di ampliamento del centro sportivo, rischiano di venire tagliati.

Nonostante le acque siano ancora calme, chiedo ad Angela di realizzare un’intervista per essere pronto a rispondere con tempismo ad un eventuale “scorrettezza” da parte dell’amministrazione.

Arriviamo così ai fatti delle ultime ore, che ho chiesto ad Angela di riassumere con un testo scritto:

Giovedì 5 Agosto 2021

“Sto tornando da una visita medica quando noto nel gruppo Facebook del paese che qualcuno ha postato delle foto sospette.

Voglio andare a vedere con i miei occhi se c’è da preoccuparsi. Sembra proprio di si.

Mando subito una foto a Giacomo di Prospettive Vegetali.

Ormai da mesi nei consigli comunali (e non solo) di Fagnano Olona, si discute animatamente di un progetto: l’allargamento del GALFRA, il campo sportivo del paese.

I toni sono molto accesi perché il progetto prevede, o meglio prevedeva, il taglio di 12-14 piante piante secolari appartenenti a un parco, accanto al monumento dei Caduti di Nassirya, nella zona di rispetto cimiteriale.

Il parco è anche uno dei pochi polmoni verdi del paese, con cime alte e rigogliose che sfiorano i 20 metri.

Nell’ultimo consiglio comunale, si è finalmente arrivati ad una risoluzione: “per allargare il campo non è necessario il taglio delle piante.”

Invece di estendere la recinzione di 10 metri, violando i limiti di rispetto cimiteriale, si è deciso che la si progetterà salvaguardando il destino degli alberi.

Così lo scorso giugno, ascoltando le parole della dimissionaria Sindaca Catelli, che si dichiarò favorevole alla modifica del progetto, tirai un sospiro di sollievo.

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Ma Giacomo mi aveva messo all’erta nei mesi precedenti ed aveva ragione: non pensavo ci saremmo rivisti così presto.

A sole due settimane dalle dimissioni del Sindaco e dall’arrivo del commissario, nella settimana che precede Ferragosto, è comparsa sotto ad un bellissimo Platano una colata di cemento: le fondamenta di una torre faro alta 17 metri.

Nessuno sapeva dell’esistenza delle torri perché nel progetto non compaiono, e pertanto non sono state sottoposte al varo della soprintendenza, che certamente le avrebbe bloccate, perché violano i vari vincoli suddetti.

Insomma, c’è qualcosa di strano e sospetto, che puzza di beffa, di ridicolo gioco di potere, di dinamiche senza senso, che ancora una volta vanno a ledere in modo irreparabile il nostro pianeta ormai sempre più martoriato e ferito dalla deforestazione e cementificazione.

Qualcuno dice che quel parco non è mai interessato a nessuno. Io, lo ammetto, non avevo mai camminato sotto quelle piante, se non dal lato della strada. Ma mi basta vederle, per sentirmi tranquilla, mi basta sapere che ci sono, sentire il rumore delle foglie, aspettare la primavera per vederle rifiorire.

Sotto a quel Platano ho pianto.

Ho pianto perché non posso più tollerare che questi inutili scempi, per di più illeciti, avvengano sotto i nostri occhi e contro la legge, facendoci sentire impotenti.

Questa volta non mi sono fatta intimidire, ho cercato Giacomo perchè la sua rete mi permettesse di alzare la voce con coraggio.

Ed eccoci qui, fianco a fianco, chiedendo a tutti voi di darci eco, per queste piante e per tutte le piante che stiamo lasciando abbattere mentre siamo distratti da altro.

Mettiamo fine a queste prepotenze, denunciando in massa questo fatto gravissimo, condividendo la notizia e creando un importante precedente storico per la salvaguardia ed il rispetto degli alberi.

Le motoseghe potrebbero arrivare già lunedì, sta a tutti noi vigilare in loco e sul web.

Completamente ignorata sin dallo scorso inverno, c’è anche una PETIZIONE firmata da oltre 500 persone.

TOCCA A NOI