Elsa: “La politica risponda ai cittadini con tempismo” Libera: “Abbiamo delle alternative”
Chi l’avrebbe mai detto che Elsa Merlino(*) sarebbe diventata in così breve tempo protagonista del progetto Prospettive Vegetali?
L’interesse fragoroso suscitato dall’articolo che racconta di come Elsa abbia messo in fuga le ruspe di un cantiere abusivo, è stato un evento importante per l’evoluzione di un progetto che per anni è stato condotto unicamente dal sottoscritto Giacomo Castana.
Nell’ultimo mese siamo stati cercati da molti canali importanti tra cui Fanpage.it, ed oggi la nostra intervista conta oltre 1 milione di visualizzazioni.
Pochi giorni fa i nostri nomi sono stati stampati fianco a fianco sul Corriere della Sera e su Repubblica.
Ma quella che i media raccontano come “La vittoria di Elsa”, per Prospettive Vegetali resta una sconfitta.
Avremmo voluto denunciare quello che stava succedendo prima che fosse troppo tardi, evitando che i prati stabili, detti “magredi”, venissero gravemente danneggiati.
L’amara verità è che ogni volta che un cittadino ha un sospetto, non ha gli strumenti adeguati per segnalarlo immediatamente.
Prospettive Vegetali è così diventato un “servizio pubblico” per quei cittadini che vogliono restaurare il dialogo con le istituzioni, stufi che a rimetterci sia sempre la Natura.
Io ed Elsa crediamo che l’impegno civico del singolo supportato dalla comunità, sia la migliore idea che possa portare all’istituzione di un “Garante del Verde, del Suolo e degli Alberi” in ogni Comune.
Sarà la ricerca di un dialogo tra cittadini e istituzioni che veda la Natura protagonista assoluta, a generare quei processi relazionali fondanti perchè il “Garante” venga istituito.
Per dare il “La” a questi processi, stiamo imparando ad essere propositivi, grazie ad idee innovative e coinvolgenti, presentate con serietà ed educazione
Ecco allora l’assist di Elsa ad una ragazza marchigiana di nome Libera, determinata ad avere delle risposte sul futuro del luogo che ama.
Pochi giorni fa, a Castelfidardo è comparso un cantiere che costruirà una strada per il traffico pesante senza poterla ultimare prima di alcuni anni.
Nei prossimi giorni però, c’è il rischio che vengano subito abbattuti preventivamente 14 alberi protetti con il permesso del Comune.
Ed è per questo che compare Libera, con i suoi interrogativi e le sue proposte alternative e sostenibili.
Il problema è sempre lo stesso: chi trova il cittadino dall’altra parte della cornetta?
Chi risponde crede che costruire una strada sia una faccenda politica o ambientale?
La progettualità ambientale e sociale viene prima degli interessi personali di chi amministra?
Chi è il responsabile dei lavori? I Comuni? Le Province? La Regione?
Per non sbagliare, visto che ognuno scarica la palla sull’altro, ci siamo rivolti a tutti e 3.
Perchè nella nostra mente ed in quella di sempre più persone, non c’è spazio per i tir.
C’è invece un percorso ecologico/botanico ciclabile che si concretizzerà attorno a Libera, se non la lasceremo sola.